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domenica 19 gennaio 2014

Il Terrore color Porpora


Il Terrore color porpora



Si respira aria di felicità in questo pub, con i miei amici, tra una birretta e l'altra si ricordano i vecchi tempi.
Rammentando tra risate e imitazioni i fatti stravaganti vissuti insieme.
E' tardi, le campane del paese suonano l'una.
Un sentimento di rabbia risale nelle nostre menti, pensando al giorno successivo, l'inizio di una nuova
settimana, di nuovo a lavorare.
Usciamo tutti insieme dal locale,immersi in una notte piena di stelle e con la luna a metà.
Ci salutiamo,come di rito,dandoci appuntamento al prossimo fine settimana.
Il mio amico fraterno ed io ci incamminiamo verso casa a piedi,il resto della compagnia con le automobili.
Percorrendo i vicoli buii del paese vecchio,discutevamo sul quanto ci siamo divertiti e di quanto poco ci
basta per essere felici ed uniti.
In una frazione di secondo,entrambi vediamo una luce molto forte,come un flash di una macchina
fotografica:
<<Chi può fare delle fotografie all'una e mezza di notte?>> domando al mio amico.
Lui,con occhi sgranati e fermi nel vuoto, mi dice di provare un brivido strano che gli percorre la schiena e la
nuca.
Siamo fermi davanti la Chiesa quando lui sviene.
Impaurito e percorso da un senso di impotenza, lo prendo tra le braccia e lo poso su una panchina vicina, e
sdraiato inizia a tremare.
Dal suo respiro affannato si nota la condensa,nonostante siamo in primavera, un vapore apparentemente di
colore roseo.
Dalla sua bocca fuoriescono sussurri macabri,e sempre più vapore,ora di colore rosso.
Sono in preda al panico e a brividi di paura, quando le campane...suonano,incredibilmente, tre tocchi.
Tre tocchi distorti, trascinati e rimbombanti fanno da colonna ad un improvviso annuvolamento.
Grigio è il cielo, che copre tutte le stelle ed un pezzo di Luna e sembra sussurrare un qualcosa di spaventoso.
Non mi capacito di come possano essere già le tre,visto che è passato qualche minuto da quando ho
controllato il mio orologio che segnava l'una e quarantadue.
Ancora un bagliore di luce, ed ancora un altro.
Il portone della Chiesa,aprendosi, sbatte violentemente contro le mura,piene di angeli di pietra incastonati,
che sembrano chiedere pietà.
Delle correnti gelide e nere sembrano oltrepassare il mio corpo, come delle anime invadenti e taglienti.
Intravedo,non molto lontano, una figura dal colore spento, porpora, vistosamente zoppicante.
Si avvicina a noi,trascinando faticosamente ma con forza il suo passo lento e storpio.
Ha una veste, i capelli lunghi color carbone e un bastone che tiene nella mano destra.
Si avvicina, si avvicina sempre di più . Ho paura, ho molta paura.
Provo un senso di abbandono,oramai, a quella figura che è davanti a me.
Si ferma...Gira lo sguardo verso il mio amico ,il quale si alza dalla panchina con occhi rossi e tende il dito
indice per indicare l'uomo misterioso.
L'uomo o qualsiasi cosa sia, gira di scatto la testa verso me,mentre le sue ossa del collo producono uno
scricchiolio insopportabilmente agghiacciante.
Il suo volto ha un espressione di nausea, le occhiaie nere come la pece, le pupille così dilatate da coprire
l'iride e dal quasi nascondere il rosso sangue che invade il resto dell'occhio.
Con dei sussurri raccapriccianti che sembrano provenire da più bocche, inizia intonando una macabra
canzone.
Smette all'improvviso di cantare,e con i suoi occhi alieni mi chiede indicazioni per una valle, la Valle delle
Anime.
Non la conosco ,ho paura di rispondergli ,la mia mente è vuota ed inizio a balbettare facendo presente alla
oscura figura di non conoscere questa valle ma di conoscerne un altra, nelle vicinanze, la valle degli Eoni.
Egli,con un ghigno, si volta di scatto verso destra, guardando alcune persone che passano di là, con delle
candele rosse accese e la cera bollente che cola sulle loro lerce mani: una processione di .
Hanno gli occhi di color sangue, sembrano in trance e camminano come morti appena resuscitati ed affamati,
verso i vicoli del paese.
I loro volti pieni di grinze,sembrano strappati dalle foto delle lapidi , consumati dal tempo , putrefatti e
fragili. Vestiti di porpora inneggiano ai demoni,Geni e padroni.
La tenebrosa figura mi rivolge di nuovo lo sguardo,girandosi molto lentamente...I suoi occhi si illuminano ed
una luce molto forte mi sovrasta.
Una luce verde intenso si sparge su tutta la pizza della Chiesa mentre l’oscuro pellegrino segue con lo
sguardo la processione demoniaca composta da dieci persone.
Volge ora tutta la sua figura verso i vicoli, da dove era apparso, mentre proseguono a passo lento quelle
spaventose e marce anime incarnate.
Incomincia a seguirle. Sa, che vanno nella sua stessa direzione. Ora non zoppica più...Sembra fluttuare come
innalzato e spinto da spettri oscuri.
La sua veste si muove a tempo con il vento,che a tratti si alza cupo e fetido.
Mentre egli s’avvia, la mia anima pian piano si calma: provo quasi un senso di salvezza.
E’sempre più lontana quella figura, che in un istante sparisce in una fitta e turpe nebbia insieme a quella coda
di gente ossessa.
Colmo di pace, mi lascio cadere in un sonno dannato …
Non so dove mi trovo, intorno a me c’è solo il buio ed un sottofondo di cigolii.
Sono seduto appoggiato ad un muro di sassi appuntiti così fradici e fetenti con un nauseante odore di corpo
putrefatto,a tal punto da sembrare costruito con pezzi di corpo umano o animale che sia.
Il freddo e la paura che provo mi fa sentire come uno schiavo pronto per essere sacrificato all’oscurità.
Mentre dentro mi chiedo dove sono e perché sono qui, giungono alle mie orecchie suoni simili ad un
trascinar di catene, con un ritmo lento e regolare; una fioca luce in lontananza scandisce un corridoio stretto e
lungo, nel quale intravedo, ai lati, sbarre di celle arrugginite ed intrise di carne penzolante.
Man mano che la luce si avvicina, un vecchio, con catene ai piedi,tutto deforme e malandato sembra prender
forma: è da brivido osservare che costui ha gli occhi chiusi saldati con la sua stessa pelle, la carnagione
molto chiara,quasi da pensare che non abbia mai visto la luce del sole,spalle piccole, testa calva e allungata,
un corpo scheletrico con una pellaccia flaccida da sembrare cera colante di una candela , porta alla mano
sinistra un lumino da cimitero rosso.
Mentre si avvicina sciancato,lentamente, allunga il suo braccio storto verso me, come un resuscitato in cerca
di cervelli umani freschi da divorare; non parla, emette solo dei mugolii sfibrati e raccapriccianti ed è a due
metri da me.
Dal terrore mi tappo gli occhi con le mani:non sento più i suoi passi,non sento più le sue orrende lamentele.
Pian piano scopro il mio volto, lui non è più davanti a me,c'è solo il macabro lumino per terra...
Di scatto mi alzo,cercando una via di fuga, desiderando follemente di uscire da questo irrazionale incubo
ma... Un qualcosa mi punzecchia la schiena, un tocco inaspettato ed orripilante che gela il mio sangue, un
forte brivido alla schiena mi assale e il mio olfatto è sovrastato da un lezzo di cadavere; lentamente, mi volto
alle mie spalle,mentre un fiato pesante si poggia sulla mia nuca: mi ritrovo faccia a faccia con quell'orrendo
vecchio, che con la testa cadente sulla sua spalla destra, emette un urlo demoniaco mentre con le sue mani
ricoperte di piaghe viola, si strappa la carne cucita degli occhi, i quali di un color bianco sporco, emanano
figure spettrali che invadono il mio corpo e mi consumano, fino all'ultima cellula...
Mi ritrovo a terra,impaurito da quell'incubo urlo a più non posso, mentre il cuore mi batte a mille osservo
intorno a me... sono finalmente tornato alla realtà.
Il mio amico è accanto a me tutto terrorizzato, dice che sono svenuto all'improvviso e mentre ero privo di
sensi il mio corpo era in continuo sussulto; lui mi aiuta ad alzarmi,ancora incredulo di aver assistito a quella
scena raccapricciante, io gli racconto il mio incubo e lui è invaso da brividi.
Dopo essermi ripreso del tutto decidiamo di tornare a casa,il più presto possibile poiché l'orologio del
campanile della chiesa segna le tre del mattino...
Un uomo,dalla veste color porpora spunta improvvisamente da quei vicoli.
E' storpio, zoppica... Zoppica!!
Si avvicina!! Si avvicina!!
La notte è alta, il cielo è scuro … Il mio amico è immobile a fissarmi … Ed io...
Io, mi rassegno all'oblio...

Raffaele Segarelli - 02-03-2012

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